La Dr.ssa Gulshan Abbas: due anni di detenzione illegale

La giornata di oggi segna anche il secondo anniversario del giorno in cui il dottor Gulshan Abbas, sorella della fondatrice di Campaign For Uyghurs e direttrice esecutiva Rushan Abbas, è stata forzatamente fatta sparire dal regime cinese. Il suo rapimento dimostra che le narrazioni del regime cinese sulle ragioni della detenzione degli uiguri nei campi di concentramento sono tutte bugie.

La dottoressa Abbas è un medico in pensione, una persona pacifica che ha vissuto una vita al servizio degli altri, parla fluentemente cinese mandarino e ha viaggiato all’estero solo per visitare la sua famiglia negli Stati Uniti. Il suo caso è particolarmente importante come rappresentazione molto chiara della realtà di ciò che sta accadendo agli uiguri.

 

In un panel ospitato da CFU il 10 settembre, l’Ambasciatrice Kelly Currie, Ambasciatrice degli Stati Uniti per le questioni globali delle donne, ha dichiarato riguardo alle atrocità nel Turkestan orientale che “Non abbiamo visto niente di simile in nessun altro posto nel mondo. È così insidioso”. La figlia della dottoressa Abbas, Ziba Murat, ha dichiarato: “La mia intenzione non è mai stata quella di combattere con la Cina o con i sistemi mondiali, ma ora non mi resta che chiedermi: cosa ci vuole perché una figlia possa abbracciare sua madre? Qualunque cosa serva, la farò. E ti chiedo di unirti a me nel farlo”.

 

Il dottor Rishat Abbas, consulente senior per il Congresso mondiale degli uiguri e la campagna per gli uiguri ha dichiarato: “Il rifiuto del regime comunista cinese di fornire informazioni alla famiglia di Gulshan e ai milioni di famiglie uigure riguardo alla detenzione dei loro cari fornisce tutte le prove necessarie che questo è un genocidio compiuto con intenti malvagi, come il regime palesemente mente e nega a sostegno dei suoi obiettivi di sterminare gli uiguri”.

 

Mentre il regime continua commettere crimini extragiudiziali e genocidi, non dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di dare loro un posto a qualsiasi tavolo, politicamente o economicamente. La Cina di oggi non è la Cina che la comunità internazionale aveva sperato, e fino a quando famiglie come quella della dottoressa Abbas non saranno liberate da questo tormento, il regime cinese dovrebbe essere tagliato fuori dal mondo civile.

 

La campagna per gli uiguri invita la comunità internazionale ed i suoi leader a confrontarsi con la Cina su questo genocidio e costringerli a liberare i tre milioni di uiguri detenuti illegalmente nei campi di concentramento. Dobbiamo dimostrare solidarietà e unità in questo sforzo e lottare contro queste atrocità.